Piobbico è un piccolo paesino marchigiano che conta circa 2000 anime e che si trova nella valle del Metauro tra due montagne: il Nerone (1526 mt.) e il Montiego (975 mt.), alla confluenza di due fiumi: il Biscubio e il Candigliano che si uniscono, al centro dell’abitato. La storia di Piobbico è strettamente legata a quella della famiglia nobile dei Brancaleoni di cui ancora oggi è possibile visitare la maestosa dimora, ovvero il palazzo Brancaleoni. Intorno agli anni 1000 il territorio fu affidato come feudo a questa famiglia, e per quasi cinque secoli il paese si è sviluppato sotto il loro dominio. Sempre in questi anni venne creato il castello, il borgo sottostante, le chiese, tutta la parte vecchia del paese e i villaggi attorno che con l’abolizione del feudalismo divennero parte del territorio di Piobbico. Dall’inizio del XII secolo Piobbico fu una signoria dei Brancaleoni che arrivò a dominare l’intera Massa Trabaria ma per essersi opposta prima al cardinale Albornoz, poi a papa Martino V perdette definitivamente i suoi possessi a vantaggio dei Feltreschi nella metà del XV secolo. Nel 1827 con il decreto di Leone XII Piobbico divenne comune autonomo.
CASTELLO BRANCALEONI
Rappresenta una maestosa costruzione medievale-rinascimentale composta di 130 stanze e con l’ingresso gotico sormontato dalla torre dell’orologio caratterizzata dal peculiare andamento antiorario. Entrando si trova la piazza pubblica dove è possibile percorrere la via pubblica e il corridoio a cielo aperto della parte residenziale privata e visitare la chiesa ottagonale di San Carlo Borromeo piena di stucchi e affreschi.
Il cortile d’onore è stato ideato e costruito dal Conte Guido Antonio I, capitano del Duca Federico di Montefeltro e nella parete sud del cortile è riportato lo stemma del Duca di Urbino, consegnato ai Brancaleoni dallo stesso Federico. Tale cortile di forma rettangolare e circondato da un portico ad arcate sostenute da colonne doriche, rievoca il più ampio e maestoso cortile del Palazzo di Urbino. Il Castello Brancaleoni, al suo interno, ospita il Museo Civico Brancaleoni articolato in due parti: quella naturalistica (Geo-paleontologica, Speleologica e Ornitologica) e quella antropica. La sezione Geo-paleontologica ha diecimila reperti fossili del Gruppo del Monte Nerone e 10 locali espositivi. All’interno della sezione è presente infine una riproduzione del monte Nerone con tutte le sue caratteristiche geologiche, naturalistiche e morfologiche. La Sezione speleologica è articolata in una sala dove riporta e descrive le grotte oggi note sul Nerone (Grotta delle Tassare, Grotta di Nerone e Grotta dei Cinque Laghi) e nell’altra dove offre immagini e testi relativi alle ipotesi speleogenetiche che spiegano lo studio faunistico delle grotte.
Particolare interesse suscitano anche la Chiesa di Santa Maria in Val d’Abisso, la Chiesa di Santo Stefano e quella di di San Pietro.
Grazie alla sua posizione, al verde, ai boschi, alla presenza di due fiumi che si uniscono nel centro del paese, Piobbico gode di un clima mite e di un’aria fresca anche nei mesi più caldi; per cui soprattutto in questi mesi diventa uno dei paesini più appetibili dell’Appennino Umbro-Marchigiano. Questa cittadina offre al turista un’ampia varietà di scelta tra cui la possibilità di effettuare escursioni, attività di trekking, equitazione, canoa, pesca, tennis ed altri sport a contatto con la natura. Inoltre il monte Nerone nei periodi invernali diventa attrazione turistica per coloro che amano sciare, poiché dotato di impianti sciistici.