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PIANDIMELETO

DESCRIZIONE

Piandimeleto è un borgo caratterizzato  dal  profilo merlato di un castello, il Castello Oliva, costruito non su un impervio sperone di roccia, ma su un terreno pianeggiante.

Il paese di Piandimeleto è da sempre legato a doppio filo alla storia del suo castello e degli antichi signori che lo abitarono, i conti Oliva, una famiglia che nel Trecento, dal vicino borgo di Piagnano si insediò nella più comoda Planus Mileti dove eressero una dimora fortificata su delle più antiche preesistenze.

MONUMENTI - OPERE D'ARTE - BORGHI E FRAZIONI

Il Castello dei Conti Oliva di Piandimeleto, un edificio nato come fortezza difensiva, ma divenuto nella seconda metà del XV secolo ad opera del Conte Carlo Oliva una raffinata residenza rinascimentale, una riedificazione resasi necessaria dopo l’assalto e la distruzione dell’edificio effettuata da Francesco Sforza nel 1445. Nel palazzo comitale hanno attualmente  sede quattro realtà museali: Il Museo della Civiltà contadina, una tappa per riscoprire i mestieri e le attività “dei nostri nonni”; il Museo delle scienze della terra, per comprendere i misteri del nostro pianeta; il Museo dell’Araldica, una sezione didattica con i blasoni delle nobili famiglie che gravitarono nei secoli passati nelle zone del Montefeltro; l’Erbario delle Marche, che conserva una vasta campionatura di piante ed essenze presenti nella regione.

Poco distante dal Castello Oliva, dopo aver attraversato una serie di piccole piazze e viuzze, si arriva all’antica chiesa del Convento di Sant’Agostino, oggi parrocchia di San Biagio. La chiesa ex conventuale conserva l’antico portale gotico sul quale figura la data d’erezione, 1285; l’interno della chiesa è caratterizzato da una serie di lapidi sepolcrali della famiglia Oliva risalenti al XIV secolo e da affreschi Quattro-Cinquecenteschi, tra i quali uno raffigurante la Vergine col Bambino ed i Santi Rocco e Sebastiano, realizzato nel 1576 e attribuito al pittore romagnolo Giovan Battista Ragazzini.

Tra le “gemme” di Piandimeleto trova spazio la Raccolta d’Arte Ubaldiana, conservata presso la Biblioteca Civica, un importante lascito di opere d’arte, volumi e documenti che il Cav. Ugo Ubaldi destinò al paese d’origine nel 1968. Fiori all’occhiello della Raccolta sono un piccolo nucleo di antichità romane, sopratutto marmi, tra cui alcune urne cinerarie e vari frammenti statuari, una camicia originale appartenuta ad un Garibaldino, dipinti e stampe che vanno dal XVII al XX secolo e numerose maioliche, sopratutto di fabbriche pesaresi del Novecento, come la celeberrima Molaroni.

NATURA e PAESAGGIO

Poco lontano da Piandimeleto, per chi ha voglia di “perdersi” tra il verde delle colline feltresche, troviamo due borghi, Cavoleto e Monastero, due piccoli agglomerati urbani medievali dai quali si può godere, quasi fossero dei balconi, una Dolce Vista del territorio del Montefeltro.