Quando il genio e la maestria degli uomini prendono forma e le loro mani sapienti danno vita ad un manufatto frutto di ricerca, passione e fatica allora si può parlare di artigianato.
Il Montefeltro è ricco di numerose espressioni di artigianato dalle più rinnomate che si sono mantenute sempre vive nel tempo fino a quelle più recenti che pur non avendo radici profonde nella cultura di questo territorio, nel ritorno alle origini che sta investendo diversi campi della nostra vita, stanno acquisendo nuovo vigore.
A Mercatello sul Metauro, piccolo paese nel cuore della provincia di Pesaro e Urbino talmente grazioso da essere insignito della prestigiosa bandiera arancione, una signora, Anna Rita Montori, dal 2009 gestisce un laboratorio di tombolo con lo scopo di divulgare e far apprendere ai più giovani questa antichissima arte che rischiava di essere dimenticata. Il tombolo a Mercatello fu introdotto negli anni ’50 da una suora proveniente dal Nord Italia ed appreso da un gruppo di signore che allora bambine frequentavano il convento. Si tratta di un particolare macchinario costituito da un cuscino di “crine” fissato ad un cerchio di legno di 50/60 cm di diametro, il tutto appoggiato su di un tavolino reclinabile. Il lavoro, la filatura vera e propria, viene eseguita con “fuselli” di faggio che servono con vari movimenti ad intrecciare i fili e dare corpo al merletto. I fili sono di lino o di cotone, lo spessore più o meno consistente a seconda del tipo di prodotto che si vuole ottenere.
Il filo vine avvolto sui fuselli i quali a loro volta vengono fatti passare attraverso le maglie di un disegno precedentemente fissato sul cuscino.
Man a mano che prende forma il merletto viene fissato con degli spilli che verranno tolti una volta completato, il risultato sarà ben teso, fine ed elegante come inamidato.
Numerosi sono gli oggetti prodotti con questa tecnica (scarpette da neonato, bavaglini, inserti per impreziosire cuscini, abiti, camicie, centrini, quadri), questi vengono esposti durante tutto l’anno in fiere, sagre ed eventi ma è possibile anche acquistarli rivolgendosi al laboratorio.
Se soggiornando a Mercatello voleste cimentarvi in prima persona nell’arte del tombolo non temete, la signora Rita assieme ad altre artigiane esperte organizzano corsi sia di base che avanzati durante tutto l’anno.
Se girando per le valli di Borgopace doveste avvistare buche nel terreno e nuvole di fumo che salgono dalla terra siete di fronte ad un Carboniaio, mestiere di profondo fascino tipico delle zone appenniniche.
Per fare il carbone la prima fase era il taglio della legna da ardere, preferibilmente faggio ma anche abete, larici e cerri, fatto nei periodi di luna calante all’interno di piccole parti di bosco dedicate. Successivamente nelle piazze da carbone disseminate nei boschi a distanza regolare e collegate fra di loro da sentieri venivano preparate le tipiche montagnole a forma conica con camino per uscita dei fumi all’interno delle quali venivano posti due o tre legni in verticale cuore della combustione. Infine l’accensione della montagnola, l’introduzione dopo alcune ore di nuova legna ben pressata e la chiusura della bocca per consentire al fumo di uscire dai soli buchi in basso. La cottura del carbone durava diversi giorni durante i quali si portava a compimento il processo di carbonizzazione.
Soggiornando nei pressi di Borgopace potrete seguire un percorso trekking tematico di media difficoltà denominato “Il sentiero del Carbonaio” lungo il quale sono dislocati pannelli con foto e didascalie che spiegano le fasi di costruzione e lavorazione di una carbonaia.
La produzione di ceramica ad Urbania ha origini antichissime, già nel Rinascimento i suoi forni producevano ceramica per committenti da tutta Italia e sono molti i maestri durantini che hanno lasciato la loro patria per andare e diffondere questa gloriosa arte. Passeggiando oggi per le vie del corso vi imbatterete in numerose botteghe artistiche in cui ammirare ed acquistare coloratissimi vasi e piatti istoriati.
Urbania è stata riconosciuta nel 1994 “zona di produzione di ceramica artistica e tradizionale” dall’AICC (Associazione Italiana delle Città Ceramiche), un’associazione chiamata “Gli Amici Della Ceramica” si è istituita all’interno del comune con lo scopo di divulgare, tramandare e far rivivere questa nobilissima arte trasmettendo la passione e la maestria dei ceramisti.
Soggiornando ad Urbania avrete la possibilità anche di seguire uno dei corsi che l’associazione organizza e promuove.
La ceramica viene letteralmente festeggiata ad Urbania con due giorni ad essa dedicati durante i quali si susseguono eventi, laboratori, workshop anche in notturna nonché attività dedicate ai più piccoli. Durante la Festa della Ceramica i musei aprono le loro porte, gli artigiani espongono nelle vie del paese, le botteghe di popolano, il resto dell’anno potrete ammirare le maioliche di Urbania all’interno del Museo Diocesano allestito nelle sale dell’ex Palazzo Vescovile e nel museo civico di Palazzo Ducale.